La vettura 907 presso le Officine Centrali di Prenestina di Atac Trambus
Con la motrice tramviaria “907” una pagina di storia dei trasporti pubblici romani è stata restituita alla visibilità dei cittadini. La 907 è infatti l’ultimo esemplare rimasto dei tram bidirezionali a due assi detti “8 finestrini”; costruita nel 1928 ad opera della ditta Carminati e Toselli di Milano è stata completamente restaurata ma con molte parti originali.
La 907 scampò per caso alle indiscriminate demolizioni del parco tramviario del 1960; riscoperta e acquistata dal GRAF (Gruppo Romano della Ferrovia) associazione senza fini di lucro di appassionati del mondo delle ferrovie e dei trasporti pubblici a trazione elettrica, fu possibile avviarne il recupero.
Dopo il restauro del “truk” (carrello, compressore e due motori) e il riassetto del telaio in ferro originale, il GRAF ha proceduto alla ricostruzione della intera struttura della cassa, interamente in legno di rovere, alla messa a punto di sistemi di frenatura elettrica, al reperimento di parti mancanti ed alla ricostruzione e/o restauro di tutti i particolari interni ed esterni.
Riprendevano così vita i sistemi di guida, le porte scorrevoli del salone dei passeggeri, i sedili in legno, i cancelletti in ferro alle porte etc.
La vettura tramviaria è stata infine verniciata con il tradizionale bicolore verde dell’ATAC e ultimata in tutti i dettagli, recuperando così l’aspetto che aveva quando fu mandata in pensione e può ora tornare a circolare sui binari, probabilmente protagonista di set cinematografici e televisivi.
La “907” è una delle vetture più rappresentative del paesaggio urbano degli anni 20 e 60, spesso abbinata ai non meno storici “rimorchi”.I tipici convogli furono per molti decenni parte integrante della vita quotidiana in un periodo in cui il trasporto pubblico era pressochè l’unico mezzo per lo spostamento la stragrande maggioranza dei cittadini.
Un tram 8 finestrini con rimorchio presso P.le Flaminio in una foto dell'epoca
Seguono foto dei particolari