Quest’anno il programma è ancora più ambizioso ed esaltante del solito: ci aspetta la mitica “Route des Grandes Alpes”, un itinerario stradale lungo 684 km che attraversa le Alpi francesi da nord a sud, scalando ben 16 valichi, di cui 6 a più di m 2.000 di altezza.

Inoltre abbiamo pensato di arricchire il nostro programma con le altrettanto mitiche “Gole del Verdon”, canyon con profondità che arriva fino m 700 e larghezza fino a m 1500, superato per dimensioni soltanto al Gran Canyon americano.

La Route des Grandes Alpes parte da Thonon-les-Bains ed arriva a Mentone; in altre occasioni, in concomitanza di precedenti viaggi, abbiamo scalato alcuni dei leggendari colli (così li chiamano in Francia), ma quest’anno il ruolino di marcia prevede di percorrere tutta la famosa Route e scalare in successione nord-sud,  tutti i 16 valichi alpini.

Alla partenza siamo in sette, e queste sono le nostre motociclette, cinque vecchie glorie e due new entry, a dimostrazione di grande varietà e multi etnicità del nostro Moto Club Vecchia Roma:


Moto Guzzi 850 T3 del 1976



Moto Guzzi California EV del&nbsp; 2005</p>

Honda CB 750 del 1972

BMW K 75 del 1993

Kawa KLE 500 del 1993

BMW R80 G/S del 1984

BMW R 1200 GS del 2010

Purtroppo, per noi che partiamo da Roma, la Francia è lontana e pertanto ci aspettano oltre Km 750 che copriamo in due tappe di avvicinamento.

Volendo percorrere la Route da nord a sud, puntiamo subito su Saint Vincent dove pernottiamo.

Il giorno successivo, 14 giugno, attraverso il passo del Gran San Bernardo, giungiamo in Svizzera, quindi Martigny, lago di Ginevra ed entriamo in Francia; ecco finalmente Thonon-les-Bains, inizio della grande Route !

Finalmente scaliamo il primo simpatico “Col de la Colombiere” altezza m 1613. Pernottiamo ad Annecy.

Molti di questi colli sono palcoscenico ideale del Tour de France che dal lontano 1911 ripercorre i mitici itinerari. E’ il caso del bel “Col des Aravis”, quota m 1498, che incontriamo domenica 15 giugno.

Qualche anno prima di noi, nel 1937, un certo Gino Bartali, si presentò primo su questo colle e, dopo altri 11 anni, nel 1948, a 34 anni di età, risulterà ancora primo e vincitore del suo secondo Tour de France.

Ma torniamo a noi, oggi è un gran giorno, ci aspettano altre emozioni ed altri colli; eccoci sul “Col de Saisies” m 1650, il “Cormet de Roselend” m.1968, aria frizzante e molta neve a bordo strada.

Alle 17,30 finalmente raggiungiamo un altro mito: il “Col de l’Iseran” m 2770 anch’esso ammantato di neve; stupendo l’avvicinamento, ben disegnati i suoi tornanti, emozionante lo scollinamento.

Oggi abbiamo percorso Km 190 ma densi di emozioni e soddisfazione; pernottiamo a St Michel de Maurienne.

Lunedì 16 giugno ci attendono due passi mitici: il “Col du Galibier” m 2642 ed il “Col d’Izoard” m 2360. Le emozioni si accavallano, non facciamo in tempo ad assimilare una scalata che già se ne presenta una nuova. In successione ecco il “Col du Lautaret” m 2058 e il “Col de Vars” m 2108; salendo in quota ci attende una fredda pioggerella ma, quel che è peggio, una fitta nebbia avvolge tutto il colle.

La visibilità e molto scarsa, forse una decina di metri, la strada è bagnata, stretta, sconnessa, in pendenza e senza protezioni a valle. Che altro vuoi di più? Solo che finisca presto, ed infatti scendendo con cautela, le cose migliorano, torna la visibilità e ci godiamo il prossimo “Col du Telegraph” m. 1566. Sappiamo che le foto e i filmati non renderanno mai giustizia, rispetto alle emozioni del momento, ed è per questo che le vogliamo assimilare profondamente: spesso ci fermiamo a bordo strada, magari da soli, a respirare a pieni polmoni l’aria frizzante, e spaziare con lo sguardo intorno a noi. Stanchi felici ed appagati ci aspetta soltanto la sosta notturna a Barcellonette.

Anche oggi, martedi 17, grandi emozioni: ci attende uno dei più alti colli dell’intera route: è il blasonato “Col de la Bonnette” con i suoi m 2715; man mano che si sale l’aria si fa più fina e la temperatura scende fino a – 2 gradi; una stupenda neve gelata ci accoglie in vetta. Da qui parte la “Route de la Bonette” che arriva a quota m 2802 e conquista il primato di strada più alta d’Europa.

 

Scendiamo a valle rapidamente e ci attendono, sotto la pioggia battente, le famose “Gorges du Cians”; gole di roccia color rosso sangue, modellate dai fiumi Ciars e Var nel corso dei millenni. Le percorriamo a piedi &nbsp;in quanto la strada è sbarrata da numerose frane. Zuppi fino al midollo ci asciughiamo e passiamo la notte al “Moulin de la Salaou” a Castellane.

Mercoledì 18 giugno; eh si, ormai mancano soltanto loro: Le Gole del Verdon. Nel loro splendore, ci attendono al varco, sotto scrosci d’acqua violenti ed improvvisi; ma per fortuna molte sono le tregue assolate che il tempo ci concede, consentendoci così di asciugarci rapidamente e di apprezzare al meglio queste lussureggianti formazioni naturali. Il Fiume Verdon, nel corso delle ere geologiche, ha eroso profondamente i sedimenti calcarei componenti le rocce per un tratto lungo circa Km 25; ha così realizzato il canyon più profondo e lussureggiante d’Europa. Le dimensioni delle gole sono ragguardevoli arrivando ad un massimo di m 1500 di larghezza e oltre m 700 di profondità.

Numerosi “belvedere” sono realizzati tutti intorno alla regione delle Gole del Verdon per meglio apprezzarne gli scorci mozza fiato. Tra l’altro le pareti del Verdon offrono anche il sito di arrampicata più importante di Francia.

Ultimo giorno in Francia, dopo la sosta notturna a Valberg ci aspetta l’ultimo valico della Route de Grandes Alpes, il Col de Turini m 1607 ed il ritorno in Italia a Limone Piemonte, attraverso il Col di Tenda. Il versante francese del valico è ancora in terra battuta ed è stato sostituito da una galleria a senso unico alternato, lunga m 3182 che percorriamo anche noi. Giunti a Limone Piemonte però, su indicazione di un moto endurista di passaggio, scarichiamo le moto e raggiungiamo il valico a m 1871.

Ci regaliamo così l’ultimo grande colle, una splendida vista sul versante francese del Col di Tenda, e la visita ai fortini dell’ultima guerra in abbandono. Per finire la giornata un po’ di fuori strada e la vista della cima del versante italiano coperta di rododendri.

Venerdì 20 giugno puntiamo a sud; un ritorno soft, articolato su due giorni attraverso la Liguria, l’appennino Tosco Emiliano e le amene colline toscane, ha alleviato e reso gradevole anche il nostro rientro a casa.

Ancora una volta soddisfatti, ancora una volta bravi, attenti e fortunati. Con Km 3050 all’attivo.

Ciao a tutti

Il Moto Club Vecchia Roma